Il c.d. decreto sblocca cantieri, come modificato dall’art. 9 del D.L. 76/2020 (ossia il c.d.decreto semplificazioni), ha introdotto una procedura per l’individuazione di interventi infrastrutturali caratterizzati da un elevato grado di complessità progettuale, esecutiva o attuativa, da complessità delle procedure tecnico-amministrative ovvero che comportano un rilevante impatto sul tessuto socio-economico a livello nazionale, regionale o locale, per la cui realizzazione o il cui completamento si rende necessaria la nomina di uno o più Commissari straordinari.
Sul sito della Camera dei Deputati è stata data notizia che lo Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante l’individuazione di ben 58 opere, di cui 12 relative a infrastrutture idriche, è stato annunciato all’Assemblea e assegnato all’esame delle Commissioni Ambiente, Trasporti e Bilancio che dovranno rendere il parere non vincolante al Governo entro fine gennaio.
Sebbene l’iter procedimentale per l’emanazione del DPCM definitivo è ancora assai lungo e complesso, la lettura dello Schema permette di fare un interessante punto della situazione sullo stato degli interventi infrastrutturali idrici ritenuti di rilievo preminente e dei costi e le coperture finanziarie previste.
In particolare, nella tabella allegata al testo, si precisa come le 12 opere relative a infrastrutture idriche andranno ad incidere per un costo complessivo di circa 1,15 miliardi di euro secondo la seguente ripartizione:
1) Messa in sicurezza traversa del Lago d’Idro (BS)
Sono previsti lavori straordinari per la soluzione dei problemi tecnici del sistema idraulico, con un costo stimato di 61 milioni di euro di cui: CIPE 31 milioni, Regione Lombardia 20 milioni, e Piano invasi 10 milioni;
2) Messa in sicurezza del Sistema acquedottistico del Peschiera, riconosciuto come il “principale sistema acquedottistico a servizio del territorio dell’ATO2 Lazio Centrale.”
Nello schema si precisa che “L’acquedotto adduce una portata di concessione di circa 15 m3 /s che rappresenta da sola circa 1’80% del fabbisogno idrico degli oltre 3 milioni di abitanti di Roma. L’intervento “raddoppia” il tronco superiore, dalle sorgenti del Peschiera a Salisano che allo stato attuale ha più di 80 anni di vita ed è in funzione ininterrotta sin dalla sua realizzazione stante l’impossibilità di metterlo fuori servizio, per poterne verificare lo stato di conservazione. L’intervento prevede pertanto la realizzazione di una seconda canna di 27 km che collega la sorgente del Peschiera con il nodo di Salisano. La realizzazione di questa seconda linea, completamente autonoma e separata da quella esistente, consentirà di poter dirottare su di essa la portata di concessione (10 m3 /s) e rende accessibile la galleria esistente per le necessarie attività di manutenzione straordinaria.”.
Il costo stimato dell’intervento è di 600 milioni di euro con fonte di finanziamento per il 30% proventi da tariffa e per il 70% dal Piano invasi.
3) Completamento e ampliamento Diga di Maccheronis (NU).
“Diga di calcestruzzo del tipo a gravità ordinaria, di altezza di circa 47 m e volume di circa 25 Mm3 , destinato a uso irriguo e potabile. A seguito dell’evento di piena eccezionale del 2013 che ha interessato la Regione Sardegna si è ritenuto necessario dare corso alla progettazione di lavori per incrementare la capacità di scarico della diga, per adeguarla ai valori di piena aggiornati. E’ stato pertanto redatto uno studio di fattibilità che prevede il mantenimento delle originarie luci di sfioro in corpo diga, ma a quota più elevata rispetto alla configurazione iniziale per ottenere anche un incremento di almeno 5 Mm3 di volume di invaso. Nelle more della progettazione di detti interventi sono in corso lavori per la realizzazione di un nuovo sfioratore in sinistra della diga principale”.
Costo stimato 6,5 milioni di euro, in parte dal FSC 2014-2020 Piano Infrastrutture (ma non è indicato l’importo) e 1,5 milioni di euro dal Piano invasi
4) Completamento diga di Monti Nieddu (CA)
“Diga di calcestruzzo rullato di altezza circa 78 m e volume invaso di circa 36 Mm3 destinato ad uso irriguo e potabile. I lavori di costruzione sono stati oggetto di un primo appalto, interrotti nel 2002 a causa di un contenzioso e di un secondo appalto che ha avuto luogo dopo oltre 10 anni dalla prima interruzione. Anche per il secondo appalto è intervenuta la risoluzione del contratto con l’impresa esecutrice, autorizzata dal Giudice delegato nell’ambito del procedimento di concordato preventivo. Nel corso dell’esecuzione dei lavori di costruzione sono emersi problemi di fessurazione dei getti di calcestruzzo che dovranno essere affrontati nella progettazione di lavori di completamento della diga”.
L’intervento è da eseguire unitamente a quello di seguito della diga di Medau Aingiu per costi complessivamente pari a 270 milioni di euro, con fonte di finanziamento per 97,2 di cui:Del. CIPE n.48/2004 52,3 milioni, Commissario emergenza idrica 27,9 milioni, Regione Sardegna 3 milioni e FSC 2014-2020 Piano Infrastrutture per 14 milioni.
5) Completamento diga di Medau Aingiu (CA)
“Traversa di calcestruzzo di altezza di circa 24 m e volume invaso di circa 0,24 Mm3 destinata ad alimentare l’invaso di Monti Nieddu mediante una galleria idraulica. All’atto dell’interruzione di lavori (v. riga precedente) erano stati realizzati la viabilità di accesso al cantiere, gli scavi di fondazione, la deviazione provvisoria e lo scavo della galleria di collegamento con il serbatoio della diga di Monti Nieddu.”.
6) Completamento diga di Cumbidanovu (NU)
“Diga di calcestruzzo a gravità ordinaria di altezza diga di circa 56 m e volume di invaso di circa 11 Mm3 destinato ad uso prevalente irriguo. La diga è stata oggetto di un primo appalto, interrotto nel 1994 per motivi prevalentemente geotecnici, con rescissione contrattuale e di un secondo appalto (2007), poi interrottosi definitivamente nel 2019 con risoluzione contrattuale con l’impresa esecutrice che nel frattempo aveva perso i requisiti di qualificazione per l’esecuzione dei lavori stessi. Durante i lavori del secondo appalto si sono manifestati problemi di fessurazione relativi ai getti di calcestruzzo massivi, oltre a danneggiamenti del cantiere a seguito dell’evento alluvionale del 2013. Per il completamento dei lavori di costruzione si è dato corso all’affidamento di servizi di ingegneria per la progettazione delle opere.”.
Costo stimato 114 milioni di euro, finanziati per 64 di cui: Regione Sardegna 44 milioni e FSC 2014-2020 Piano Infrastrutture per 20 milioni.
7) Completamento diga di Pietrarossa (EN-CT)
“Diga del tipo di materiali sciolti zonata, con altezza di progetto 50 m e volume di invaso previsto 45 Mm3 , destinato prevalentemente per usi irrigui sulla base di un progetto esecutivo del 1982 e di un progetto di adeguamento del 1987, i lavori di costruzione dello sbarramento, iniziati nel 1989, si sono interrotti nel 1997. La diga, con circa il 90% dei lavori realizzati, è allo stato un’opera incompiuta ai sensi anche dell’art.44 bis del D.L. 201/2011. In particolare il corpo diga è realizzato fino a circa 7 m dalla quota di coronamento di progetto, le opere accessorie sono quasi complete mentre sono ancora da realizzare opere di sistemazione della sponda e spalla destra. L’interruzione dei lavori fu connessa inizialmente ad una frana innescatasi in sponda destra a seguito degli scavi per la realizzazione delle opere di scarico e poi per un’intervenuta contrapposizione di interessi pubblici, connessa alla rilevata presenza di un sito archeologico in area di invaso, che diede luogo ad un’ordinanza di sospensione dei lavori della competente Soprintendenza, ora risolta con disposizione del Presidente della Regione.”.
Costo stimato 60 milioni di euro a carico del FSC 2014-2020 Piano Infrastrutture.
8) Messa in sicurezza della diga cantoniera sul fiume Tirso (OR)
“Sbarramento di calcestruzzo del tipo a gravità a speroni e vani interni, di altezza di circa 100 m e volume di invaso di circa 750 Mm3 destinato ad uso irriguo (prevalente). Aggiornati studi sulle condizioni di sicurezza della diga, condotti sulla base di nuove indagini strutturali e geotecniche, hanno evidenziato deficit dei coefficienti di sicurezza rispetto a quelli definiti in sede di progetto. Il Gestore ha pertanto delineato, come possibile intervento di ”incremento della sicurezza”, quello di “solidarizzare” alcuni conci, rendendoli staticamente collaboranti, ai fini dello scorrimento, mediante l’iniezione parziale (nella parte basale) dei giunti di costruzione”.
Costo stimato 13,5 milioni di euro finanziati per 10 milioni dal FSC 2014-2020 Piano Infrastrutture.
9) Messa in sicurezza della diga sul Rio Olai (NU)
“Diga di calcestruzzo del tipo a gravità ordinaria di altezza di circa 51 m e volume di invaso di circa 16 Mm3 , destinato ad uso potabile. Nel corso dell’esercizio sono emersi difetti di tenuta in corrispondenza di alcuni giunti e zone di ammaloramento in corrispondenza di riprese di getto, con indizi di degrado del calcestruzzo. Sono state rinvenute ulteriori esigenze manutentive sugli impianti. E’ stato quindi dato corso ad un progetto preliminare è quindi stata avviata la progettazione esecutiva dell’intervento. Per l’intervento risulta peraltro strategico il collegamento idrico con il serbatoio della diga sul Rio Govossai.”.
Costi stimati 4,7 milioni di euro integralmente finanziati dal FSC 2014-2020 Piano Infrastrutture per 4 milioni e il Piano invasi 700 mila euro.
10) Messa in sicurezza della diga sul Rio Govossai (NU)
“Sbarramento a gravità ordinaria di altezza pari a circa 33 m e che detennina un invaso destinato ad uso potabile, della capacità di circa 3 Mm3 . Nel corso dell’esercizio sperimentale si sono evidenziate cattive condizioni di manutenzione della diga, protrattesi per anni, e insufficienti valori dei coefficienti di sicurezza della diga nei confronti dello scorrimento. Il Gestore ha dato quindi corso alla progettazione di fattibilità degli interventi di incremento della sicurezza (2017) ed avviato successivamente la progettazione definitiva ed esecutiva degli interventi “.
Costo stimato 7 milioni di euro a carico del FSC 2014-2020 Piano Infrastrutture.
11) Messa in sicurezza della diga sul Rio Mannu di Pattada a Monte Lerno (SS)
“Diga del tipo a gravità ordinaria in calcestruzzo di altezza pari a 61,50 m con un volume di invaso pari a 76,0 Mm3 destinato ad uso irriguo, industriale e potabile. Nel corso dell’esercizio dell’opera i sistemi di controllo hanno evidenziato un localizzato incremento degli spostamenti di una porzione di diga e l’incremento delle filtrazioni al contatto diga fondazione E’ stato quindi dato corso ad uno studio di fattibilità relativo ai lavori di ripristino dello schermo di impermeabilizzazione e di adeguamento del sistema di drenaggio alla normativa vigente.”.
Costo stimato 7 milioni di euro a carico del FSC 2014-2020 Piano Infrastrutture.
12) Messa in sicurezza della diga di Monte Pranu sul rio Palmas (OR)
“Impianto costituito da una diga principale a gravità di muratura di pietrame di circa 33 m di altezza e volume di circa 50 Mm3 , destinato ad uso irriguo e potabile, e da 4 dighe secondarie poste a chiusura del bacino. Nel corso dell’esercizio si è evidenziata la necessità di dare corso a importanti interventi per migliorare lo stato conservativo di alcune opere accessorie e il ripristino di altre al fine di garantire un livello di sicurezza adeguato, In particolare è stata evidenziata una forte criticità idraulica relativa alla portata esitabile dagli scarichi di superficie in virtù dei risultati della aggiornata rivalutazione idrologica”.
Costo stimato 8 milioni di euro a carico del FSC 2014-2020 Piano Infrastrutture.
Leggi lo Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri