Appalti pubblici e collusione: le indicazioni della Commissione Europea sugli strumenti di contrasto

E’ stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. C 91 del 18 marzo 2021 la Comunicazione della Commissione Europea sugli strumenti per combattere la collusione negli appalti pubblici e sugli orientamenti consigliati alle Amministrazioni relativi alle modalità di applicazione del motivo di esclusione.

Il provvedimento fornisce indicazioni ai funzionari responsabili degli appalti pubblici, che – secondo quando espressamente sottolineato dalla Commissione – “rappresentano una quota sostanziale del PIL degli Stati membri dell’UE e svolgono un ruolo fondamentale nella crescita economica, nel progresso sociale e nel conseguimento di un obiettivo fondamentale di ogni Stato, ossia fornire servizi di qualità ai propri cittadini.”.

Lo scopo del documento, quindi, è quello di contrastare fenomeni di collusione (per i quali si utilizza spesso anche la locuzione turbativa d’asta) e in proposito si precisa come a fattispecie collusive devono ricondursi tutti quegli “accordi illegali tra operatori economici volti a falsare la concorrenza nelle procedure di aggiudicazione degli appalti. Tali accordi di collusione tra operatori economici possono assumere varie forme, come la definizione anticipata del contenuto delle loro offerte (in particolare il prezzo) al fine di influenzare l’esito della procedura, la rinuncia alla presentazione di un’offerta, la ripartizione del mercato su base geografica o sulla base dell’amministrazione aggiudicatrice o dell’oggetto dell’appalto, o l’istituzione di sistemi di rotazione per una serie di procedure. L’obiettivo di tutte queste pratiche è quello di consentire a un offerente predeterminato di ottenere l’aggiudicazione di un appalto creando nel contempo l’impressione che la procedura sia realmente competitiva.”

I suddetti comportamenti tenuti dagli operatori economici, oltre a costituire motivo di esclusione ai sensi della Legislazione europea, sono censurati anche dalla normativa italiana secondo quanto indicato dalle Linee guida di Anac n. 6 e prescritto dall’art.80 del Codice degli appalti, che sanziona i gravi illeciti professionali alla lett. c) comma 5.

State la gravità delle ripercussioni derivanti dai fenomeni collusivi, dunque, è sorta la necessità di individuare appositi strumenti di contrasto, che la Commissione ha elaborato con lo scopo di:
– aiutare gli Stati membri e le Amministrazioni aggiudicatrici a sviluppare le capacità per affrontare il problema (sezione 3);
– promuovere la cooperazione tra le autorità centrali nazionali responsabili degli appalti pubblici e quelle garanti della concorrenza al fine di assicurare un sostegno efficace e continuo alle Amministrazioni aggiudicatrici (sezione 4).

La Comunicazione, inoltre, contiene nella sezione 5 e in un apposito allegato gli orientamenti per le Amministrazioni aggiudicatrici riguardanti le modalità di applicazione del motivo di esclusione per collusione previsto dalle Direttive in materia di appalti pubblici e riconosce ai funzionari responsabili delle procedure di aggiudicazione un ruolo centrale nel ridurre al minimo il rischio di collusione e nel contrastarla.

In proposito, proprio per dare adeguata assistenza al personale che in concreto gestisce le procedure di gara, la Commissione ha elencato alcuni consigli per:
– progettare le procedure di aggiudicazione in modo da scoraggiare la collusione tra gli offerenti (sezione 2 dell’allegato);
– individuare potenziali collusioni in fase di valutazione delle offerte (sezione 3 dell’allegato);
– reagire a un caso di sospetta collusione (sezione 4 dell’allegato).

Leggi la Comunicazione della Commissione Europea

Top