Con ordinanza n. 4585 del 20 aprile 2016 il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha accolto l’istanza cautelare formulata dall’avvocato Arcangelo Guzzo per il Consorzio di Bonifica Valle Del Liri avverso il decreto di commissariamento disposto dal Presidente della Regione Lazio in materia di adempimento agli obblighi sulla trasparenza ed anticorruzione.
E’ stata pienamente riconosciuta la sussistenza sia del fumus che del periculum, anticipandosi, addirittura, che il ricorso verrà accolto anche nel merito.
Evidente è, difatti, l’illegittimità del provvedimento impugnato, posto che nella specifica materia disciplinata dal Decreto Legislativo n. 33 del 14 marzo 2013, la Regione Lazio non ha alcun potere, men che meno ai sensi dell’invocato art.29 della Legge Regionale n. 4/1984.
Il potere sanzionatorio in materia, è, invero, riservato in via esclusiva all’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Ne consegue che tutta l’attività sinora svolta dal nominato Commissario ad Acta è da considerarsi tamquam non esset e che nessuna somma di danaro a qualsivoglia titolo è dovuta dal Consorzio al Commissario ad Acta.
Viene, altresì, meno ogni profilo di responsabilità erariale in capo al funzionario responsabile della trasparenza del Consorzio di Bonifica, considerato che la Regione Lazio è stata condannata anche al pagamento delle spese del giudizio della fase cautelare.