Dissesto idrogeologico. Approvato il Dpcm che indica i criteri per le graduatorie degli interventi delle Regioni

La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto con cui, su proposta del Ministero dell’Ambiente, sono state individuate procedure e criteri per la composizione delle graduatorie degli interventi delle Regioni sul fronte del dissesto idrogeologico.

Il Governo e la sua Unità di missione hanno previsto investimenti per 7 miliardi in 7 anni, di cui 1,1 miliardi destinati alle aree metropolitane, e il provvedimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri definisce le modalità di attribuzione di tali risorse destinate alla messa in sicurezza del territorio.

Grande rilievo è dato al valore da attribuire agli 8 diversi criteri da rispettare per compilare le le graduatorie degli interventi: priorità regionale (valore 20), livello della progettazione approvata (10), completamento (10), persone a rischio diretto (60), beni a rischio grave (30), frequenza dell’evento (30), quantificazione del danno economico atteso (10), riduzione del numero di persone a rischio diretto (30).

L’esame del valore dei singoli criteri indica, senz’altro, che l’aspetto del ripristino della sicurezza è prioritario, poichè se un’opera è essenziale per salvaguardare migliaia di persone a rischio sarà posizionata in testa alle graduatorie.

Verificati, quindi, quali interventi siano ritenuti più urgenti per i Governatori e quali progetti siano già stati approvati o parzialmente completati, l’aspetto decisivo ai fini dell’avanzamento in graduatoria è quello dello necessità dell’intervento per il territorio e la comunità, in termini di rischi (anche patrimoniali) per persone e cose nelle aree di interesse e di impatti positivi che la messa in sicurezza potrebbe avere, dovendo prendersi in considerazione anche l’apporto di opere di compensazione e mitigazione del danno ambientale prodotto.

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