Il Ministero delle Infrastrutture ha pubblicato il Report conclusivo della consultazione sul Codice dei Contratti

Il Ministero delle Infrastrutture ha pubblicato il Report conclusivo della consultazione sul Codice dei Contratti, avviata nell’estate 2018 e conclusa lo scorso 10 settembre, delineandosi così, in misura sempre più significativa, i possibili prossimi interventi modificativi della normativa in materia.

L’obiettivo della consultazione, che ha coinvolto amministrazioni, associazioni di categoria, privati, liberi professionisti, è stato quello di ascoltare la pluralità di voci degli stakeholders ai fini di una meditata riforma dello stesso Codice e – si legge sul sito del Ministero – “durante il mese di consultazione sono stati inseriti in totale 1.908 contributi, con una media di 58 contributi al giorno, calcolata sull’intero periodo. La maggior parte di coloro che hanno partecipato, il 56,76%, sono dipendenti di aziende private e imprenditori individuali. Particolarmente importante l’apporto di idee proveniente dalle amministrazioni, che con il 30,08% di contributi, hanno mostrato interesse per alcuni temi, tra cui vale la pena di segnalare il contenuto dell’art. 113 sugli incentivi per le funzioni tecniche.”.

Se, in generale, le principali istanze sono state rivolte alla ricerca di garanzie di efficienza e chiarezza nel sistema degli appalti, mediante semplificazioni normative ed applicative tali da eliminare le diverse criticità emerse nel testo oggi in vigore, nello specifico i temi che hanno destato il maggior interesse, con richieste di profonda modifica degli istituti, sono stati:

a) il subappalto (art. 105);

b) i criteri di aggiudicazione (art. 95 commi 4 e 5);

c) la disciplina dell’anomalia (art. 97 commi 2 e 3);

d) i dati oggetto di pubblicazione e i termini di decorrenza anche ai fini dell’impugnativa (art. 29 commi 1 e 2);

e) la nomina e i requisiti del RUP (art. 31 comma 1);

f) i motivi di esclusione (art. 80);

g) gli incentivi per le funzioni tecniche (art. 113).

Per alcuni temi (subappalto, dati oggetto di pubblicazione e termini di impugnazione, nomina e requisiti del RUP, incentivi per le funzioni tecniche) si è registrato un interesse alla consultazione relativamente più alto da parte delle Pubbliche Amministrazioni, in relazione alle altre categorie di utenti, e, in particola modo, con riferimento alle auspicate modifiche dell’art. 113, il numero di contributi provenienti dalla P.A. ha rappresentato il 77% del totale.

Inoltre, piuttosto rilevanti sono state le istanze da parte delle Pubbliche Amministrazioni di significativa riforma della disciplina delle commissioni giudicatrici e dell’albo dei commissari presso l’ANAC (art. 77, commi 1 e 3).

Nel Rapporto è specificato che sono pur anche “arrivate diverse richieste di superamento degli istituti del soft law, del cosiddetto rito super speciale e dell’avvalimento”, nonchè di modifica dell’elenco delle stazioni appaltanti qualificate, dell’appalto integrato, del rating d’impresa e dei costi della manodopera, affermandosi che “l’ascolto delle istanze pervenute in sede di consultazione è, dunque, non un punto d’arrivo, ma un punto di partenza,  per un efficace intervento riformatore del Codice dei contratti pubblici.”.

Leggi il Report conclusivo della consultazione sul Codice dei Contratti

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