– abrogazione delle attuali disposizioni;
– razionalizzazione del quadro normativo a fini di semplificazione dei procedimenti;
– trasparenza e pubblicità delle procedure di gara;
– riduzione degli oneri documentali a carico dei soggetti partecipanti;
– contenimento dei tempi e piena verificabilità dei flussi finanziari;
– razionalizzazione ed estensione delle forme di partenariato pubblico privato;
– revisione del sistema di qualificazione degli operatori economici;
– razionalizzazione dei metodi di risoluzione delle controversie alternativi al rimedio giurisdizionale;
– miglioramento delle condizioni di accesso, per le piccole e medie imprese e le imprese di nuova costituzione, al mercato degli appalti pubblici e delle concessioni;
– per le procedure di affidamento, individuazione di modalità volte a garantire i livelli minimi di concorrenzialità, trasparenza e parità di trattamento;
– criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, anche nei servizi ad alta intensità di manodopera;
– valorizzazione di esigenze di sostenibilità ambientale e di clausole sociali;
– previsione di forme di dibattito pubblico nei territori interessati da opere infrastrutturali che hanno impatto sull’ambiente;
– valorizzazione della fase progettuale e contenimento delle varianti in corso d’opera;
– rafforzamento dei poteri di vigilanza e indirizzo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC);
– istituzione di un albo nazionale per il ruolo di responsabile dei lavori;
– affidamento delle concessioni mediante procedura ad evidenza pubblica, con una disciplina transitoria per le concessioni autostradali.