Con una decisione destinata ad avere effetti sull’intero territorio nazionale il Consiglio di Stato, con sentenza n. 241 del 5 gennaio 2024, ha – finalmente – fatto chiarezza in ordine alle competenze di gestione e manutenzione delle opere idrauliche presenti nei comprensori di bonifica dei Consorzi campani.
Dopo che sia il TAR di Salerno che il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche avevano assunto decisioni ‘pilatesche’, evitando – con pronunce in rito – di approfondire ed affrontare nel merito le questioni ad essi sottoposte dai Consorzi campani, il Consiglio di Stato, con la decisione oggi pubblicata, ha accolto le tesi dei Consorzi, portate avanti in grado di appello dal solo Consorzio di Bonifica del Sarno con l’avv. Filippo Murino dopo essere state sostenute sin dai primi gradi di giudizio anche con il coordinamento di Anbi Campania e l’assistenza dello Studio Legale Compagno.
E’ stata infatti riconosciuta come illegittima la contestata presa di posizione e prescrizione della Regione Campania e, conformemente altresì alle tesi sostenute nelle fasi precedenti dai Consorzi di bonifica campani, si è sancito che ““la manutenzione ordinaria e straordinaria (c.d. “sistemazione idraulica”) degli alvei e dei corpi idrici naturali e artificiali più in generale nonché delle opere strettamente idrauliche (dunque non direttamente afferenti alla bonifica) spetta alla Regione e non ai Consorzi di bonifica (cui compete la cura, gestione e conservazione delle sole opere di bonifica ed irrigazione)””.
I Consorzi campani, come detto, coordinati da Anbi Campania ed assistiti in questo lungo percorso dallo Studio Legale Compagno, da tempo si erano opposti alla differente presa di posizione della Regione Campania secondo cui compete ai Consorzi ““porre in essere ogni adempimento finalizzato al corretto esercizio delle funzioni di gestione e manutenzione delle opere di bonifica in generale, dei valloni o porzioni di essi e degli alvei naturali e artificiali che ricadono nel comprensorio di bonifica integrale di competenza””.
Finalmente, dunque, il Consiglio di Stato ha sancito l’illegittimità di tale prescrizione e presa di posizione della Regione Campania, facendo doverosa chiarezza in una materia tanto importante quale quella della sicurezza idraulica del territorio.
La decisione, che enuncia principi di diritto destinati a costituire un punto di riferimento anche per situazioni consimili sull’intero territorio nazionale, costituisce quindi un approdo particolarmente importante nell’annoso dibattito sulle competenze di gestione e manutenzione delle opere idrauliche da parte degli Enti di bonifica, utile altresì per dirimere le controversie risarcitorie a fronte di esondazioni ed allagamenti.